23 / 04 / 2012 Un ciclo si è chiuso, uno ricco di aspettative si è aperto. Con le due vittorie nel derby con i Rangers di Redipuglia i giovani New Black Panthers, guidati sul campo da abili maestri, hanno superato la prova della maturità ed ora ritrovano il posto nella storia che Ronchi dei Legionari aveva abbandonato sul finire dello scorso millennio. Il grande protagonista è stato il Gaspardis, pieno nonostante il tempo inclemente. Pieno di tifosi che stavolta si trovavano nell'imbarazzo tra il dover tifare per una squadra piuttosto che per l'altra, due realtà che i tifosi faticano a contrapporre, ma anche pieno di persone che non hanno potuto resistere al grande evento, al derby fra Ronchi e Redipuglia. Come ci si poteva immaginare ad accompagnare in queste importanti partite i giovani baseballers ronchesi ci ha pensato per primo Andrea Cossar, Black fino all'osso, tante indimenticabili stagioni a Redipuglia, l'orgoglio di ritrovarsi al massimo livello con Ronchi dei Legionari. Cossar i suoi avversari li conosce bene, anche se tanti sono nuovi rispetto alla stagione 2010, l'ultima passata con la casacca dei Rangers. 7 riprese, 4 battute valide, 2 basi ball ed 1 colpito per Cossar. Dopo sette riprese Cossar ha lasciato la pedana alla nuova generazione di Pantere Nere, con Fabio Miceu a chiudere con 2 riprese, nessuna valida e 2 basi ball. Paolo Da Re e Rolando Cretis a sorpresa presentavano sul monte di lancio il giovane Enrico Varin, classe 1994, sicuramente alla sua partita più importante. Un segno anche questo di una nuova generazione che con successo si sta affacciando sul diamante di Redipuglia. Varin risponde al meglio e per due riprese la luce per i baseballers ronchesi è ben poca. Al secondo giro del line up però le cose cambiano ed i padroni di casa chiudono ben presto la partita. Un po' di confusione su di una serie di bunt (3 bunt validi per Furlan, Berini e Trobec) riempie le basi senza alcun out. E poi arriva la legnata del wonder boy di Ronchi dei Legionari, Alberto Mineo, che schianta la pallina tra esterno sinistro ed esterno centro per un doppio che accende gli spalti e porta i New Black Panthers in vantaggio 2-0. La base intenzionale a Diego Zamò e la base convenzionale a Mario Miceu valgono il 3-0 con un eliminato. E qui inizia la grande serata di Simone Baccari, autentico MVP della giornata. Baccari tocca un lunghissimo homer a sinistra, un Grande Slam che virtualmente segna il passaggio del testimone tra i Rangers ed i New Black Panthers. Poi, con Cossar che non concede nulla, è un'interludio in attesa di Gara 2, con Omar Polo e Christian Girotto a completare la partita per gli ospiti. Una serata particolarmente fredda è quella che accoglie Gara 2. Forse proprio il clima non agevola il compito dei pitchers. Ci si attendeva un grandissimo duello, in realtà sia Litzinger che Yepez sono sembrati un po' sottotono. Troppi, decisamente troppi, i balls. Quattro le basi gratuite concesse dal mancino venezuelano, cinque dal destro americano. Ronchi dei Legionari rischia tanto, trovandosi spesso a difendere con le basi piene grazie alle basi ball ma anche ai 7 errori difensivi. Ma i Rangers sono in chiara difficoltà in attacco (3 valide totali, 1 contro Litzinger) e lasciano in base l'astronomica cifra di 17 uomini. I Black invece fanno i Black e sfruttano al meglio le occasioni che si presentano. Il primo vantaggio arriva al terzo. Valida per un altro delle grandi guide dei New Black, Diego Zamò. Zamò viene spinto in seconda su bunt. Il punto arriva sull'ennesima valida di Simone Baccari (2-4 in entrambe le gare, 4-8 in totale). Altra segnatura nell'inning successivo. Base ball all'ex Ranger Jaka Trobec, che raggiunge la seconda su lancio pazzo. Il punto porta la firma di un grande Ranger qual è Thomas Berin. L'entusiasmo si spegne al sesto. I New Black Panthers tolgono Litzinger e lasciano la pedana al dominicano Estevez. Della serie: mica è obbligatorio prendere due stranieri... Estevez è assolutamente inguardabile, il controllo semplicemente non c'è. Nello spazio di tempo che gli serve per fare due eliminati - e per buttare alle ortiche una partita - riesce a colpire due avversari, a mandarne altri due in base ball ed ad ottenere due lanci pazzi. Ma ci sono sempre i bisiachi, i giovani Black cresciuti sul campo di via Soleschiano, che a perdere non ci stanno. Ed allora ci pensa Marco Gheno, classe 1993, a salire in cattedra. Alla fine la vittoria è ancora più bella proprio perchè porta la firma di uno dei prodotti del vivaio ronchese. Gheno chiude la ripresa e porta la partita a compimento con 2 valide e 4 basi ball. Ma i Rangers, dopo i 13 k di Yepez, hanno anche l'arma di Hector Sena. E, come si dice qui, Sena tira, eccome se tira. Il primo inning del dominican-triestino, 8-9-1 alla battuta, non porta frutti ai padroni di casa. All'ottavo però il destino si compie. Valida per Mineo, base a Berin, sacrificio di Zamò. Dopo un'eliminazione è ancora lui, Simone Baccari, a staccare la valida del vantaggio. 3-2. Il quarto punto è battuto a casa da un singolo dell'interbase Daniele Santin. Ma la partita non è ancora finita. Qualche errore di troppo costa ai ronchesi il punto del 4-3. La tensione è altissima. Con le basi piene e due eliminati è l'interbase Sanchez a battere su Trobec che assiste in prima (e a chi se non a Baccari poteva spettare l'ultimo out) per il tripudio. E non mi si fraintenda: è stata una grande vittoria proprio perchè i Rangers sono i Rangers e per quello che hanno fatto nell'ultimo decennio ed oltre. I (New) Black Sono Tornati. |
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