01 / 05 / 2008 La stagione dei Rangers di Redipuglia nel campionato di A1 prosegue con una trasferta particolare, dovendo giocare in uno degli stadi più ricchi di storia della nostra nazione. Venerdì e sabato la formazione giuliana sarà di scena al "Nino Cavalli" di Parma, universalmente noto come Stadio Europeo. Tanti sono i ricordi che aleggiano su quel magico terreno di gioco in Viale Piacenza. Su tutti la mitica finale del Campionato del Mondo 1988, con gli Stati Uniti sconfitti da Cuba per un madornale errore arbitrale. Stati Uniti che vantavano futuri Yankees quali Jim Abbott - pitcher privo della mano destra - Tino Martinez e Robin Ventura. Inaugurato in occasione del Campionato Europeo 1971, questa è l'ultima stagione per il glorioso "Europeo". Su questo sito infatti verrà costruita la sede dell'Authority europea per la sicurezza alimentare e le partite di una delle squadre più blasonate d'Italia, il Parma, dalla prossima stagione veranno disputate nel nuovo, ben più piccolo, stadio realizzato nel complesso del Quadrifoglio. Il Parma edizione 2008 sin qui ha decisamente deluso le aspettative. Presentatosi come una delle squadre di vertice in realtà è riuscito a portare a casa solo due vittorie, anche se a spese del quotato Rimini. Particolarmente preoccupante il 13-0 rimediato in gara 1 lo scorso week end contro Bologna. Il settore che appare più in difficoltà è sicuramente il monte di lancio (6.11 la media pgl dopo 6 gare), in particolar modo i pitchers stranieri. Romero, il partente di gara 1, viaggia con 6.55 di media pgl in 11.0 riprese lanciate. L'oriundo Michael Natale, partente di gara 2, ha 5.27 in 13.2 riprese. Tra gli italiani bene solo il veronese Roberto Corradini (0 pgl in 7.1 riprese), mentre Mattia Salsi e Filippo Mori (7.1 riprese per entrambi) viaggiano a 8.59 e 9.82 rispettivamente. Da sottolineare la presenza nelle fila dei parmensi anche del pitcher ronchese Stefano Bazzarini, sinora impiegato solo in 1.1 riprese. I Rangers peraltro si ripresentano anche a Parma privi di quei pitchers stranieri che, permettendo anche un migliore impiego degli italiani, potrebbero far fare un passo in avanti alla formazione bisiaca. |
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